IN VACANZA INSIEME PER RISCOPRIRE SE STESSI
Fruitori del progetto sono i 37 minori accolti nelle 5 comunità (2 educative, 3 di stampo familiare) gestite dalla Cooperativa COMIN e per i quali si reputa che l’intervento sia congruente con gli obiettivi del progetto educativo individuale di ogni minore. Più specificamente, l’intervento si riferisce ai ragazzi e ragazze (31 di loro sono preadolescenti e adolescenti) che:
-hanno necessità di sperimentarsi su un piano anche fisico, per migliorare il livello di autostima;
-hanno carenti relazioni interpersonali con il gruppo dei pari e trovano nel progetto l’occasione di sperimentarsi e mostrare caratteristiche di sé diverse da quelle espresse nei contesti ordinari di vita;
-provengono da nuclei familiari svantaggiati, con pochi mezzi economici e, spesso, con povere risorse culturali ed educative, per i quali l’ambiente naturale incontaminato è posto in secondo piano, se non addirittura ignorato.
I restanti 6 minori hanno un’età compresa tra 0 e 3 anni e sono ospiti della comunità di pronta accoglienza. Per loro, la vacanza estiva consiste in un soggiorno climatico di due settimane in ambiente marino (talassoterapia).
L’idea di lavorare con i minori in difficoltà (inseriti in comunità) nel contesto dato dall’ambiente naturale parte dalla consapevolezza che la natura e l’interazione con essa offrono molti spunti educativi perché molto diverse sono le situazioni che si possono incontrare, molte le difficoltà in cui ci si imbatte, tante le risorse interne da riscoprire per affrontarle.
L’ambiente naturale è ricco di contrasti, di cui è veramente difficile non accorgersi: essenzialità e allo stesso tempo ricchezza. Questi apparenti contrasti (apparenti perché inseriti in una percezione unitaria della realtà circostante) creano un grande movimento interno e quando si ha l’occasione di trascorrere del tempo nella natura sollecitano molti ambiti; di conseguenza per un educatore attento e ragazzi adeguatamente sollecitati e supportati, sono notevolmente ampie le potenzialità educative.
Lo scopo non è quello di far vivere ai ragazzi imprese “titaniche”, ma, nel rispetto dei limiti non solo fisici connaturati all’affrontare lo sforzo fisico, permette di vivere esperienze belle, gratificanti, varie e ricche nella portata simbolica.
Dagli obiettivi generali, decliniamo, di seguito, i principali obiettivi specifici, che tengono conto sia dei singoli minori, sia della composizione del gruppo. Spesso (quando le caratteristiche e i numeri lo consentono) i minori di comunità diverse vivono insieme l’esperienza della vacanza estiva.
Educazione ambientale
Il generico obiettivo di far conoscere o riavvicinare i minori all’ambiente naturale significa:
-distinguere tra “naturale” e “artificiale”;
-pensare come potenzialmente distruttivo (oltre che buono) l’influsso dell’uomo sulla natura;
-maturare una sensibilità ambientale iniziando a concepire stili di vita diversi da quelli adottati.
Sviluppo fisico
Si prende in considerazione la dimensione fisica dell’esperienza in ambiente naturale nei suoi molteplici aspetti:
-capacità condizionali: forza, resistenza, velocità;
-capacità coordinative: equilibrio, senso della posizione, postura, fantasia motoria, orientamento;
-sensorialità: vista, tatto, udito, gusto, olfatto sono sollecitati dall’esperienza a contato con la natura.
Ambito relazionale
Lavorare su questo ambito inventando nuovi contesti e con nuovi strumenti per rendere la relazione educativa dinamica se è statica, aperta se ci si trova in una situazione di asfittica, intima, se è diventata troppo depressiva. Nello specifico:
-provare a socializzare, mettersi in gioco in un contesto protetto e stimolante;
-a seconda del progetto educativo di ciascuno, il percorso potrà permettere ad alcuni di relazionarsi con figure adulte diverse dai propri educatori;
-osservare i comportamenti del minore in relazione ad ambienti naturali diversi per rielaborarli e trovare nuove strategie educative.